Pino domestico – Foligno, palazzo Brunetti-Candiotti

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PATRIARCA VERDE PERDUTO

Il vento fortissimo, che nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 2019 ha flagellato il Centro-sud della Penisola, ha di fatto schiantato il pino monumentale di palazzo Candiotti, da molti considerato simbolo della storica dimora folignate. La caduta, che da notizie giornalistiche ha purtroppo coinvolto alcune automobili parcheggiate in zona, fortunatamente non ha procurato danni alle persone. Questa è sicuramente la notizia più bella e importante.
Esito di quella ‘tempesta di vento’ è stata la fine di un altro monumento arboreo… che ora non c’è più!

SCHEDA CENSIMENTO (01.12.2014)

Nome botanico della specie: Pinus pinea L.
Circonferenza tronco: 3,4 m
Altezza pianta: 20,0 m
Ampiezza chioma: 16,0 m
Altitudine (m s.l.m.): 231
Rilevatore/autore della scheda: Giampaolo Filippucci, Tiziana Ravagli

Il pino ERA (è) radicato nello spazio una volta occupato dagli orti di palazzo Brunetti-Candiotti, in quello che oggi è un bel cortile interno, racchiuso tra via G. Marconi e via Scuola d’Arte e Mestieri. palazzo Brunetti-Candiotti si affaccia su largo Federico Frezzi, nel centro storico della città di Foligno. Situato nei pressi di altri due gioielli dell’arte e della storia folignate, l’Auditorium di San Domenico e l’Oratorio del Crocefisso, è uno dei più interessanti edifici della Foligno del XVII-XVIII secolo. Il palazzo ha conservato parte del suo arredo originario e della contemporanea decorazione pittorica. Fu fatto costruire dalla famiglia Brunetti nel luogo ove sorgevano vecchi edifici della nobile famiglia degli Scafali. Nel XIX secolo divenne proprietà della famiglia Candiotti, di cui conserva il nome. Dopo avere ospitato re e principi, come Amedeo duca d’Aosta, il duca Emanuele Filiberto di Savoia, Umberto I re d’Italia, il palazzo è oggi di proprietà comunale e sede dell’Ente Giostra della Quintana [F. Bettoni, B. Marinelli 2001].

Di fronte al ‘nostro’ pino che non c’è più… sul muro di cinta degli ex orti di palazzo Brunetti-Candiotti troviamo una targa che fissa alcune date relative alla costruzione del muro e alla proprietà (e, quindi, indirettamente alla ex area ortiva che il muro stesso delimita):
MURO DI BRUNETTI / COME ALL’ISTRUMENTO /
DEL NOTARO DOLCI / LI 15 SETTEMBRE 1567 /
RISARCITO DA DETTI BRUNETTI / LI 10 MAGGIO 1797

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