Nome comune: cicuta
Specie: Conium maculatum L.
Famiglia: APIACEAE
È una pianta erbacea, a ciclo biennale, che può raggiungere la considerevole altezza di 2 metri. Se strofinata, o spezzata, emana cattivo odore. Fiorisce da giugno a settembre e si può trovare fino a 1800 metri di altitudine.
- I fiori sono piccoli e bianchi, riuniti in ombrelle.
- Le foglie sono tripennate, di colore verde intenso, simili a quelle del prezzemolo.
- Il fusto è cavo, ramificato e solcato; nella parte inferiore del fusto sono presenti macchie di colore rosso vinoso.
- Il frutto è lungo fino a 3,5 mm circa, ha forma ovoidale e presenta 5 costole, ondulate e prominenti. I semi sono simili a quelli di varie ombrellifere dall’aroma d’anice, come noto molto apprezzato in cucina.
- Le radici, fusiformi e biancastre, si possono confondere con quelle della pastinaca, che viceversa sono commestibili.
Tossicità
La cicuta contiene glucosidi flavonoidi, curarina, olii essenziali e una miscela di alcaloidi tra cui la coniina (il componente più pericoloso presente nella pianta) [P. Luzzi, Edagricole, Bologna 1995], ritenuta cancerogena alla stessa stregua della nicotina [F. Starý, Ist. geografico De Agostini, Novara 1987].
Tutte le parti della pianta sono tossiche, ma i semi contengono la maggiore concentrazione di sostanze velenose: si ritiene, infatti, che qualche grammo di frutti verdi sia la dose mortale per un uomo adulto.
Attenzione a non confondere la cicuta con altre ombrellifere commestibili: gli avvelenamenti, infatti, derivano spesso da un cattivo riconoscimento della pianta che è confusa con specie simili, ma eduli, come il prezzemolo.
Curiosità
È quasi inutile ricordare che Socrate, condannato a morte nel 399 a. C., fu giustiziato costringendolo a bere una pozione preparata con la cicuta, o forse, un composto che aveva tra gli ingredienti non solo questa pianta ma anche la datura e l’oppio.
È necessario prestare la massima attenzione quando in campagna ricerchiamo le piante da utilizzare nelle nostre mense; soprattutto quando le piante sono piccole, è praticamente impossibile distinguere la cicuta da altre ombrellifere commestibili: il consiglio, pertanto, è … di comprare il prezzemolo dal nostro negoziante di fiducia.
Galleria
Link da Actaplantarum: Conium maculatum
Cicuta maggiore | |
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Conium maculatum | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Apiales |
Famiglia | Apiaceae |
Genere | Conium |
Specie | C. maculatum |
Nomenclatura binomiale | |
Conium maculatum L., 1753 | |
Nomenclatura trinomiale | |
pianta grande | |
Nomi comuni | |
cicuta |
La cicuta maggiore (Conium maculatum L., 1753) è una pianta erbacea della famiglia Apiaceae; originaria dell'Europa, è a ciclo biennale e può crescere fino a 1.800 m di altitudine.
Comunemente nota come cicuta, nella storia della Grecia antica è ricordata per aver cagionato la morte per avvelenamento del filosofo Socrate che, accettando lʼingiusta condanna, l'assunse in forma di infuso. Comunque, sulla base dei sintomi descritti da Platone nel Fedone, è probabile che Socrate avesse bevuto una mistura di veleni composta di cicuta, oppio, datura e addolcita con miele e vino.[1]
La cicuta è stata ripetutamente usata nella storia come veleno o, in bassissime dosi, per la preparazione di farmaci analgesici e di quelli antispastici, oggi non più in uso.
Descrizione
Conium maculatum è una pianta erbacea con radice carnosa di colore bianco. Presenta un odore sgradevole e nauseabondo, simile all'urina di gatto o di topo, soprattutto quando viene spezzata. Cresce spontanea nelle campagne italiane, dove preferisce i luoghi ben freschi ai bordi delle siepi, nei pressi dei rigagnoli; ai bordi delle strade spesso se ne trovano piccole piantine.
Il fusto, che può raggiungere 1-2 metri di altezza, è cavo, glabro, tipicamente arrossato verso il basso e presenta per tutta la lunghezza delle macchie rosso-vino.
Le foglie possono raggiungere i 50 cm di lunghezza e 40 di larghezza, assumono una forma grosso modo triangolare e sono suddivise al loro interno in un gran numero di foglioline a bordi dentati (foglia composta pennatosetta).
I fiori appaiono generalmente al secondo anno di vita e sono portati in infiorescenze a ombrella di colore bianco. La pianta fiorisce tra aprile e agosto.
Il Conium, così come altre cicute, può essere pericolosamente confuso con piante non velenose, come il prezzemolo selvatico, da cui il nome falso prezzemolo, e il cerfoglio.
Tossicità
Tutta la pianta è notevolmente velenosa e può portare alla morte. Ciò è dovuto alla presenza di almeno cinque diversi alcaloidi: la coniina, la , la , la e la coniceina. La coniina, una neurotossina, è l'alcaloide più attivo e agisce a livello delle sinapsi neuromuscolari.
La concentrazione dei principi attivi tossici varia in funzione della parte della pianta, in particolare:
- frutti verdi: 0,73 - 0,98%
- frutti maturi: 0,50%
- fiori: 0,09 - 0,24%
- foglie: 0,03 - 0,18%
- fusti: 0,01 - 0,08%
- radici: 0,05%
Si ritiene che la dose mortale per un essere umano sia di qualche grammo di frutti verdi. Nell'uomo l'ingestione della cicuta provoca problemi digestivi, cefalee e in seguito parestesia, diminuzione della forza muscolare e infine una paralisi ascendente.
La pianta è tossica sia per il bestiame sia per l'uomo e per questo motivo viene ignorata dagli erbivori. La dose letale per un cavallo è di circa due chilogrammi di foglie, mentre poco più di mezzo chilogrammo è sufficiente per una vacca. La dose letale per una pecora si aggira intorno ai 200 grammi. Invece i volatili ne sono in genere immuni. Il veleno agisce anche indirettamente, cioè porta ad avvelenamento anche in seguito a ingestione di un animale che se ne era cibato in precedenza.
Altre cicute
Con il nome comune di cicuta vengono comunemente indicate anche altre due specie, ciascuna appartenenti a generi differenti:
- La cicuta minore ( L.), annuale o bienne a seconda delle sottospecie, è detta anch'essa falso prezzemolo. Essendo abbastanza diffusa in Italia e nel Mediterraneo, la somiglianza della cicuta minore con questa pianta aromatica ha portato a fenomeni di avvelenamento per la confusione tra le due. Tuttavia il suo veleno è molto meno potente di quello della cicuta maggiore.
- La cicuta acquatica ( L.) è una pianta perenne che cresce in prossimità di acquitrini ed è la più velenosa delle tre. In Italia è divenuta rara anche grazie alla bonifica delle zone paludose in cui cresce.
Cicuta è inoltre un genere che comprende oltre a Cicuta virosa, altre quattro specie:
- L.
- J.M. Coult. & Rose
- (DC.) J.M.Coult. & Rose
- L.
Note
Bibliografia
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Jean De Maleissye, Storia dei veleni. Da Socrate ai giorni nostri, Bologna, Odoya, 2008. ISBN 978-88-6288-019-0
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Conium maculatum, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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