Castel Ritaldi – La Bruna, chiesa della Madonna della Bruna «Madonna del sovrapporta» [CAS015]

1024 687 Edicole sacre. Nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
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STORIA DEL LUOGO
Il santuario sorge presso il torrente Tatarena,in un incrocio davvero notevole; al diverticolo che congiungeva i due bracci della Flaminia è forse legato il ripostiglio di monete romane del III secolo a.C. (pezzi di aes rude, grave e signatum) ritrovato nel 1890 da Giuseppe Sordini (la “Rivista Italiana di Numismatica”, anno IV, fasc. I-II, pubblica, a cura di L. A. Milani, Aes rude, signatum et grave, le 15 tavole dei calchi delle monete, ben presto scomparse, conservati nel Museo Archeologico di Firenze). Il luogo è quello del pedaggio che si pagava ai signori di Castel Ritaldi; qui l’evento miracoloso dei pellegrini che si recavano a venerare S. Chiara della Croce di Montefalco; questa la meta di pellegrinaggi dal circondario fino al 1956, e di mercati settimanali o mensili, secondo i tempi

EDIFICIO

DESCRIZIONE
L’immagine è nella lunetta sopra il portale del santuario della Madonna della Bruna
DATAZIONE
XV secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Discreto, dopo il restauro del 1976-1978
USO ATTUALE
Chiesa regolarmente officiata

IMMAGINE

ICONOGRAFIA
Sul fondo azzurro campeggia la Vergine, senza Bambino, dallo sguardo materno rivolto in basso ad accogliere i fedeli; un velo scuro le scende dal capo sul vestito rosso
DATAZIONE
XVII secolo (?)
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affresco che occupa tutto lo spazio della lunetta; stato di conservazione cattivo, nonostante il restauro del 1974-1975 (su informazione verbale dell’allora parroco don O. Baraffa, l’affresco fu restaurato da F. Fioretti, poco dopo l’inizio del suo incarico parrocchiale, nei primi anni del decennio 1970). Il degrado dei colori, in parte attribuibile alla luce diretta stante l’orientamento generale a sud della chiesa, ne impedisce una precisa definizione
DIMENSIONI
cm. 116×236
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Tra gli studiosi che sono stati attratti dall’importante monumento e dalle vicende che ne accompagnarono la costruzione, ad iniziare dall’evento prodigioso, soltanto G. Angelini Rota e M. Tabarrini hanno citato la Madonna del sovrapporta, senza darne peraltro alcuna descrizione (G. Angelini Rota, Spoleto e dintorni, Spoleto, Panetto e Petrelli, 1905, p.89; M. Tabarrini, A Castel Ritaldi tra storia, arte e poesia, Foligno, 1986]

RILEVATORE
Alfiero D’Agata
DATA DI RILEVAZIONE
15/9/2005

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