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Relazione introduttiva di Franco Spellani

Nel comune di Trevi numerose sono le edicole sacre che si affacciano sulla via, sia in ambito urbano che rurale, per una tradizione ininterrotta da secoli e ancora molto viva, tanto che è frequente trovarvi dei fiori, modesto omaggio e assidua devozione verso l'immagine che vi è raffigurata.
Dalla nostra gente vengono individuate con vari nomi, icone (quasi esclusivamente in ambiente urbano), maestà, cappellette, madonne, madonnelle, e più frequentemente pinture o pinturette, indicandone con il nome la tipologia.
Esistono infatti diversi manufatti con analoga funzione e il linguaggio dialettale, più povero di vocaboli della lingua, in questo caso ne è sufficientemente prodigo e con termini precisi. I vocaboli madonna o pintura e i rispettivi diminutivi indicavano invece i soggetti dipinti, ed è caratteristica delle edicole locali la raffigurazione della Madonna con Bambino, con vari santi oggetto della devozione popolare locale.
Soltanto in due edicole è dipinta la scena della crocifissione e ambedue stavano all'ingresso di luoghi di sofferenza: carcere e ospedale.
Ne esistono delle più varie tipologie e dimensioni. Le più frequenti sono a tempietto e le maggiori hanno una gronda aggettante, per ricoprire lo spazio antistante praticabile, o addirittura il tetto, sostenuto da un muro o da pilastrini, a copertura della strada adiacente.
Numerose sono pure quelle a nicchia, alcune piccolissime a lato o sopra la porta degli edifici, altre, di dimensioni maggiori, da potere contenere una mensa di altare e alte oltre tre metri. Esistono degli esempi di nicchie di minimo spessore, praticamente ricavate nell'alzata di un muro isolato, che si potrebbero chiamare a vela.
Una menzione a parte merita la cappelletta posta in un crocicchio, ora trasformato in una specie di "rotatoria" che la circonda interamente, cento metri a monte della parrocchiale di Matigge, sull'antichissimo tracciato più "alto" che da Trevi conduceva alla Flaminia verso Foligno. Il piccolo edificio potrebbe più propriamente definirsi un oratorio, essendo completamente chiuso da tutti i lati, ma un ampio finestrone a sud, protetto da inferriata, permette al viandante la completa visione dell'altare sulla parete opposta. La pittura è assolutamente originale e raffigura una classica icona secondo i canoni dell'arte orientale ortodossa. Per capire l'adozione di questo stile anomalo in Valle Umbra occorre spendere due parole sull'autore: Pietro Egor (Jegor). Danese, di padre russo e madre francese, travolto in assurde e tragiche situazioni dalla bufera della guerra, approdò al monastero di S. Croce di Sassovivo, dove si erano rifugiati alcuni monaci dell'Europa orientale. Nel 1948, scioltasi questa comunità, si stabilì prima a Cancelli di Foligno e successivamente a Trevi. Aveva iniziato a dipingere seguendo le forme della pittura sacra orientale e per approfondire la tecnica e lo stile – e forse anche per l'esigenza di una forte esperienza spirituale – si trasferì in Grecia tra i monaci del Monte Athos, dove rimase vari anni. Tornato in Danimarca insegnò "Pittura Orientale" all'Università di Copenaghen e infine si ritirò a Trevi, dove aveva acquistato una casetta in località Matigge di Sopra. Nel 1987 allestì una straordinaria mostra di "Icone" nella chiesa di S. Giovanni a Trevi. Altre sue opere ornano alcune chiesette del Subasio (Armenzano), l'ex parrocchiale di Manciano e S. Clemente di Matigge.
Quanto alla funzione delle edicole, a seguito delle numerose trasformazioni degli edifici e per deviazioni e ampliamenti delle strade, molte hanno perso la motivazione della loro origine, anche se talvolta rimangono come unica testimonianza dell'antico assetto territoriale.
Le più antiche, quelle a cui si può attribuire una "funzione" pubblica, si potrebbero far risalire alla tradizione pagana, per invocare sui viandanti la protezione della divinità e poste quindi lungo le strade, a protezione del crocicchio (= compitum) intitolate, appunto, ai lari compitali.
Nel bivio era infatti necessaria l'assistenza della divinità per guidare il viandante a scegliere la strada giusta e per proteggerlo da brutti incontri. L'eventuale lucerna, visibile da lontano nel buio della notte, era anche un sicuro punto di riferimento e di orientamento.
Quando la religione cristiana si è sostituita ai culti pagani, gli edifici sacri, templi ed edicole, hanno ospitato le nuove divinità, ed è molto suggestiva l'ipotesi che alcune edicole delle nostre campagne siano state più volte rimaneggiate o addirittura ricostruite sulle fondamenta di tempietti che antichi abitatori di queste terre misero all'incrocio delle loro strade. Potrebbero avere questa origine alcune edicole a base quadrata ubicate a mezza costa, all'incrocio di antiche strade romane con percorsi naturali di cresta o di valle. Potrebbe avere una remota origine pagana anche l'edicola alla Fonte della Madonna, a S. Arcangelo, forse anticamente dedicata al nume tutelare della fonte sottostante. Sul fondo della valle è praticamente impossibile trovare situazioni analoghe, poiché ricorrenti fenomeni alluvionali vi hanno depositato tanto materiale da innalzare il livello del terreno di alcuni metri, ricoprendo eventuali resti.
Un chiaro riferimento alla funzione dell'edicola come elemento di orientamento nella notte e con specifico compito di illuminazione stradale si può trovare nell'abitato di Matigge, dove la Madonna è chiamata Mater divini luminis, secondo una formula non riscontrabile nella pur vasta antologia delle litanie mariane.
Alcune edicole sono state erette come ex-voto, a ricordo del committente che ricevette una grazia, come la guarigione da una infermità o uno scampato pericolo.
Varia è la decorazione interna. Non esistono edicole che contengono vecchie statue o perché deperite, specialmente se di legno, o perché trafugate e disperse.
Le più frequenti e anche le più interessanti contengono vari dipinti "a fresco" alcuni molto deteriorati, altri rifatti in modo più o meno arbitrario.
Alcune, nel raggio di meno di un chilometro dalla chiesa parrocchiale, ricoprivano un ruolo particolare essendo meta delle processioni nei giorni delle rogazioni. In qualche caso, quando l'edicola è intitolata ad un santo venerato nella parrocchia, essa diventa meta della processione che si effettua il giorno della festa.
Vogliamo ricordare due edicole molto importanti per la storia locale e non solo.
La prima è l'immagine della Madonna delle Lacrime, che fu dipinta nel 1483 sulla parete di una casa rurale appena al di fuori delle mura di Trevi. In seguito alla lacrimazione miracolosa di questa immagine, che poi operò numerosissimi altri prodigi, fu innalzato il magnifico tempio ad essa intitolato.
L'altra è quella a casa Bonilli in San Lorenzo, restaurata recentemente. Nelle pareti laterali sono dipinti la Madonna con il Bambino ed altri santi, opera di un certo pregio artistico che risale al XV secolo. Nella parete di fondo invece sono raffigurati la Madonna con il Bambino e San Giuseppe. Anche questa pittura è "di buona mano" ma di tre secoli più tardi. Ci piace pensare che questa immagine della Sacra Famiglia, nella casa dei nonni di Pietro Bonilli, abbia in qualche modo influenzato la sua vocazione e l'amore per i tre divini personaggi che guidò tutte le sue opere caritative fino alla fondazione di una congregazione religiosa, votata all'assistenza delle portatrici di handicap, intitolata appunto alla Sacra Famiglia.
Altre edicole, seppur meno famose, sono state tanto importanti da essere individuate come inequivocabili punti di riferimento sul territorio e di ciò resta memoria nella toponomastica, come La Madonnuccia, nel bosco sopra all'abitato di Pigge, via della Pintura, a Borgo, e la strada della Rosa o della Madonna della Rosa, unico ricordo di un'edicola completamente distrutta da almeno settanta anni.
In alcune edicole si può ancora riconoscere l'opera di una mano maestra che decorò la nicchia in tempi in cui l'arte era di casa nelle nostre contrade e ciò specialmente in ambiente urbano. Non si possono sottacere a tal proposito numerose facciate dipinte, o dipinti di facciate reperibili in Trevi, segnalate anche da ricercatori in tempi recenti (Benazzi,1987), anche se, per i limiti imposti, non possono essere inserite in questa raccolta.
La maggiore facciata dipinta si trova in via Zappelli, davanti alla chiesa di S. Giovanni "de Platea". Rappresenta il mito profano della metamorfosi di Atteone. La raffigurazione delle donne al bagno, proprio davanti alla chiesa di S. Giovanni, viene messa in relazione dagli storici con l'uso, diffuso in tutta Europa e documentato in Trevi, di abluzioni nella notte di mezza estate (24 giugno, festa di S. Giovanni) a scopo terapeutico e propiziatorio per la fertilità. Consolidata nei primi anni '90, senza una benché minima protezione dagli agenti atmosferici, versa di nuovo in condizioni precarie. La data 1512 era leggibile fino venti anni addietro.
In via dell'Ospizio, contiguo al palazzo comunale, si trova un grande affresco appena leggibile, vi si intravvede un enorme S. Cristoforo e sulla destra una crocifissione. Ornava la facciata dell'Ospizio e dell'annessa chiesa, da tempo distrutta e destinata ad altri usi. La gronda molto ampia ha protetto dal dilavamento questa opera a dispetto dell'incuria degli uomini ma, prima di imminenti e irrecuperabili distacchi dell'intonaco, sarebbe raccomandabile rimuovere i secolari strati di polvere per poter rivedere una pittura che forse risale al '300 (Nessi-Ceccaroni, 1979, p.115; Benazzi,1987, p.441).
Un'altra piccola decorazione del 16° secolo orna ancora – ma forse non sopravvivrà fino alla pubblicazione di queste note! – l'antico forno pubblico in Via Marconi. Vi è raffigurata un'immagine del patrono S. Emiliano benedicente, d'ingenua fattura. Vi si legge ancora la data: 1 aprile 1597.
Salvo casi particolarissimi, si deve registrare il deplorevole abbandono in cui versano questi piccoli monumenti, spesso uniche testimonianze della inesorabile trasformazione dell'ambiente e della faticosa esistenza della nostra gente, della sua fede e delle sue tradizioni. E il degrado avanza in modo sempre più veloce, sia per il progressivo indebolimento delle strutture, sia per i fattori ambientali sempre più avversi.
Veramente negli anni recenti sono state realizzate molte immagini sacre su vecchie e nuove costruzioni, perpetuando una tradizione plurisecolare, ma per esse non si può più riconoscere una funzione "pubblica", bensì sembrano costruite quasi esclusivamente "a protezione" della casa. Inoltre, con le dovute eccezioni, sono decisamente scadenti sotto l'aspetto estetico.
Purtroppo, come proclamava accorato un colto sacerdote trevano nel 1934 (Bonaca, 1934, p. 33), è ancora una pia aspirazione sperare che non si mandino in malora monumenti egregi per sostituirli poi con opere che fanno pietà.

continua

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cerchio Borgo Trevi
cerchio Borgo Trevi, località Bocca del Termine
cerchio Borgo Trevi, località Bocca del Termine
cerchio Borgo Trevi, località Bocca del Termine
cerchio Bovara, Alvanischio
cerchio Bovara, Casa del Putto
cerchio Bovara, Case Mascio
cerchio Bovara, Chiesa di San Pietro
cerchio Bovara, La Cappelletta
cerchio Bovara, La Valle
cerchio Bovara, La Valle, Madonna della Seggiola
cerchio Bovara, Strada Comunale Bovara - Pigge
cerchio Bovara, Strada Provinciale
cerchio Cannaiola, località Casaletto
cerchio Cannaiola, santuario del Beato Bonilli
cerchio Cannaiola, Via Nuova
cerchio Cannaiola, Via Nuova - Via Cavanella
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo - Via Castello
cerchio Cannaiola, Via S. Angelo Nuovo - Via Cavanella
cerchio Casa Valentini, San Carlo
cerchio Casco dell'Acqua
cerchio Chiesa di S. Antonio da Padova, S. Antonio
cerchio Cima Monte, Casette di Coste
cerchio Colle Alto, Bovara
cerchio Colle Alto, Bovara
cerchio Colle Alto, Bovara
cerchio Colle Basso, Madonna della Rosa
cerchio Collecchio
cerchio Collecchio
cerchio Collecchio
cerchio Collecchio
cerchio Coste, Casa Brunelli
cerchio Coste, Casa Brunelli
cerchio Coste, S. Paolo
cerchio Coste, S. Paolo
cerchio Coste, S. Silvestro
cerchio Coste, Valle di Coste
cerchio Coste, Valle di Coste
cerchio Coste, vocabolo La Scuola
cerchio Faustana
cerchio Manciano, La Pintura
cerchio Manciano, località Scopeto
cerchio Matigge
cerchio Matigge
cerchio Matigge di Sopra
cerchio Matigge di Sopra
cerchio Matigge di Sopra
cerchio Matigge di Sopra, Santa Teresa
cerchio Matigge, Canapine
cerchio Matigge, località S. Clemente
cerchio Matigge, località S. Clemente, Strada Provinciale
cerchio Matigge, Monte di Matigge (Pineta)
cerchio Matigge, Via Foligno
cerchio Matigge, Via Foligno n.6
cerchio Matigge, Via S. Nicolò
cerchio Parrano
cerchio Parrano, Pintura di Parrano
cerchio Picciche
cerchio Picciche
cerchio Picciche, Via Lo Scalone
cerchio Picciche, Via Tatarena
cerchio Pigge
cerchio Pigge
cerchio Pigge
cerchio Pigge, La Madonnuccia
cerchio Pigge, S. Arcangelo, Madonna di S. Arcangelo
cerchio Pigge, Via Giovanni XXIII
cerchio Ponze
cerchio S. Lorenzo
cerchio S. Lorenzo
cerchio S. Lorenzo
cerchio S. Lorenzo, S. Apollinare
cerchio S. Lorenzo, S. Maria Nuova
cerchio S. Maria in Valle
cerchio S. Maria in Valle, località Camponi
cerchio S. Maria in Valle, Strada Provinciale, Via Venezia
cerchio S. Maria in Valle, Via Rovigo
cerchio S. Maria in Valle, Via Toscana
cerchio S. Maria in Valle, Villa Nova
cerchio Sant'Antonio, La Cappelletta
cerchio Trevi, Largo D. Bosco
cerchio Trevi, Madonna delle Lacrime
cerchio Trevi, Madonna delle Lacrime
cerchio Trevi, Malborghetto, località Casa Chiodo
cerchio Trevi, Malborghetto, Pittura dello Scrimo
cerchio Trevi, Malborghetto, Villa Plini
cerchio Trevi, Piazza Mazzini
cerchio Trevi, Piazza della Torre, il Collegetto
cerchio Trevi, San Martino
cerchio Trevi, San Martino
cerchio Trevi, Strada Provinciale all'incrocio con Via dell'Angelo Custode
cerchio Trevi, Via C. Amici
cerchio Trevi, Via C. Amici
cerchio Trevi, Via Cavour o dell'Asilo, Edicola dell'Annunciazione
cerchio Trevi, Via Cavour o dell'Asilo
cerchio Trevi, Via Coste San Paolo
cerchio Trevi, Via Coste San Paolo
cerchio Trevi, Via De Gasperi
cerchio Trevi, Via dei Setaioli
cerchio Trevi, Via dei Setaioli
cerchio Trevi, Via del Crocifisso
cerchio Trevi, Via del Crocifisso
cerchio Trevi, Via del Labirinto, Madonna del Latte
cerchio Trevi, Via dell'Ospizio
cerchio Trevi, Via della Costarella, Edicola della Crocefissione
cerchio Trevi, Via della Fonderia
cerchio Trevi, Via della Fonderia
cerchio Trevi, Via della Piaggia
cerchio Trevi, Via della Piaggia Nuova
cerchio Trevi, Via della Piaggia, Santo Stefano
cerchio Trevi, Via della Rocca, Sant'Emiliano
cerchio Trevi, Via delle Fonti, Villa Fabbri
cerchio Trevi, Via delle Grotte, Villa Fabbri
cerchio Trevi, Via delle Grotte, Villa Fabbri
cerchio Trevi, Via delle Macerie
cerchio Trevi, Via delle Macerie
cerchio Trevi, Via delle Macerie
cerchio Trevi, Via dell'Angelo Custode
cerchio Trevi, Via dell'Angelo Custode
cerchio Trevi, Via dell'Orticaro
cerchio Trevi, Via dell'Orticaro
cerchio Trevi, Via Dogali
cerchio Trevi, Via Dogali
cerchio Trevi, Via Lucarini
cerchio Trevi, Via Lucarini, Santa Reparata
cerchio Trevi, Via Marconi
cerchio Trevi, Via Marconi
cerchio Trevi, Via Marconi
cerchio Trevi, Via Marconi
cerchio Trevi, Via Marconi
cerchio Trevi, Via Montebello
cerchio Trevi, Via Montebello
cerchio Trevi, Via Natalucci
cerchio Trevi, Via Natalucci
cerchio Trevi, Via Ombrosa
cerchio Trevi, Via Ombrosa
cerchio Trevi, Via Ombrosa
cerchio Trevi, Via Piaggia Nuova
cerchio Trevi, Via Riccardi
cerchio Trevi, Via Riccardi
cerchio Trevi, Via Roma
cerchio Trevi, Via S. Francesco
cerchio Trevi, Via S. Francesco
cerchio Trevi, Via S. Francesco
cerchio Trevi, Via S. Francesco, Palazzo Valenti
cerchio Trevi, Via Salara
cerchio Trevi, Via Zappelli
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