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ITINERARIO
 

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Il punto di partenza è fissato davanti alla torre di Matigge.
Dalla parte opposta, lungo la strada, a circa 250 metri verso monte, vi è attualmente una rientranza che offre la possibilità di parcheggiare.
Il dislivello in salita è di circa m 540.
Il tempo di percorrenza dalla Torre di Matigge a Bovara, a piedi, è di circa 5 ore, compresa una sosta ristoratrice. Tavoli e panche per la merenda sono presenti presso la chiesa di S. Arcangelo.
Questo percorso è adatto per tutta la famiglia ed è percorribile tutto l'anno; si consiglia solo di evitare le ore più calde del periodo estivo.
L'itinerario proposto è percorribile anche in rampichino, ovviamente con le cautele più avanti indicate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bagolaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terebinto

 

 

 

 

 

 

Tasso barbasso

 

 

Veronica maggiore

 

Qui di seguito proponiamo uno dei vari itinerari che si possono percorrere per visitare alcune delle frazioni pedecollinari e collinari del comune di Trevi.
Partiamo dalla Torre di Matigge, ai bordi della Strada Statale n. 3, Flaminia, circa al km 146.

Superata la torre, passiamo davanti ad un hotel e procediamo in salita sulla strada principale. Ignoriamo i primi due bivi sulla sinistra, mentre al terzo, in corrispondenza di un dosso evidente, prendiamo a sinistra e continuiamo a salire.
Sempre seguendo la strada principale, asfaltata, svoltiamo ancora a destra ed arriviamo ad un borghetto. Girando a sinistra entriamo nella corte di alcune abitazioni. Da questo slargo possiamo seguire una mulattiera tra gli ulivi che in breve ci conduce alla chiesa di San Nicolò.
La collina alle spalle della chiesa era conosciuta, localmente, con il nome di Monte Pelato (foto 1), ricordando così che fino agli anni cinquanta era un'altura brulla. In seguito fu rimboschita con conifere.

Torniamo al punto in cui abbiamo deviato per San Nicolò. Ci manteniamo sulla strada asfaltata e, al termine del tratto pianeggiante, invece di scendere su quella che ormai è la strada principale, prendiamo un diverticolo che sale a sinistra. Superiamo un'erta salita, per un tratto scalinata.

Proseguiamo. Superiamo un borghetto e, attraversata la strada asfaltata, che scende all'abitato più esteso, arriviamo ad un altro piccolo nucleo di abitazioni. Tra queste notiamo una piccola cappella privata (croce sulla porta) che è parte integrante della relativa residenza.
Alla fine di questo gruppetto di case la strada diventa un sentiero transitabile a piedi che percorriamo sino a superare un fosso. Raggiungiamo una strada sterrata ma transitabile, e transitata, con automezzi. Ai bordi della viabilità, principale e secondaria, è possibile trovare piante del velenoso cocomero asinino.
Scendiamo per un breve tratto, quindi giriamo a sinistra al primo bivio ed entriamo in un altro piccolo borgo. Lo attraversiamo ammirando un'edicoletta inserita, ad angolo, sul muro di un'abitazione. All'uscita del paesino giriamo subito a sinistra e in breve giungiamo alla chiesa di San Donato (foto chiesa di San Donato 1, 2), recentemente, in parte, restaurata (m 343 s.l.m. rilievo cartografico).
Il percorso prosegue attraversando la strada asfaltata che sale verso Santa Maria in Valle e Trevi, prendendo la strada bianca che abbiamo proprio di fronte a noi. Sulla destra di questa ammiriamo delle grandi querce. La strada appena iniziata ci conduce ad un insieme di case che dovevano essere note come Case Tiritosti, nome che ancora oggi contraddistingue la via. Giunti ad un piccolo incrocio voltiamo nuovamente a sinistra. Fatti pochi passi, avanti a noi, oltre la strada asfaltata, intravediamo la piccola chiesa di S. Andrea (m 319 s.l.m. rilievo cartografico - foto chiesa di Sant'Andrea 1). In breve la raggiungiamo.

Proseguiamo e raggiungiamo Collecchio, il nucleo principale della frazione di Santa Maria in Valle.
Saliamo a sinistra per strada asfaltata e giungiamo alla chiesa parrocchiale, poco sotto il cimitero. Giriamo a destra nella corte della chiesa e ci dirigiamo verso Malborghetto, alla cui sinistra è visibile una vecchia fonte, che forse è da identificare con quella che nelle testimonianze più antiche è chiamata "fonte di S. Severino". Da qui, scendendo, potremmo raggiungere la chiesa di San Pietro al Pettine (foto chiesa di San Pietro al Pettine 1, 2).
Proseguiamo sino ad una edicola posta all'incrocio della strada per Trevi. Si tratta della così detta "Pittura dello scrimo", nome che deriva dalla posizione sullo "scrimo" del colle di S. Martino, lungo la strada romana che da Trevi scende verso Foligno, in corrispondenza dell'incrocio con il diverticolo di monte della stessa viabilità, che abbiamo appena percorso. La maestà ha tetto a due spioventi; al centro della parete di fondo è ben evidente il distacco dell'antica pittura, di cui si notano ormai solo pochi resti, sostituita da un quadro a stampa della SS. Icone di Spoleto.
Voltiamo a sinistra, in salita, ed in breve arriviamo al capoluogo municipale, abbarbicato, per gran parte, su uno sperone di calcare massiccio.
Prima di Malborghetto c'è anche la possibilità di prendere un'erta viuzza che fiancheggia una vecchia villa, Villa Plini, che ci permette di raggiungere il convento di San Martino, la "Passeggiata" omonima e, con questa, Trevi. Lungo l'erta salita, incontriamo sulla sinistra il portale d'ingresso del parco di Villa Plini. Sulla nicchia posta sopra il portale, vi è una bella figura della Madonna col Bambino in atto di essere incoronata da due angeli; ai lati dell'immagine principale vi sono due raffigurazioni non più leggibili. L'iconografia si può probabilmente far risalire, al pari della villa, al XVI secolo. Ancora oggi questo angolo del nostro territorio conserva un affascinante equilibrio tra le opere dell'uomo e l'ambiente circostante, che certo richiama tempi ormai lontani.

:: curiosità naturalistica ::
alberi di viale Ciuffelli

Arriviamo così a Piazza Garibaldi, anticamente detta Piazza del Lago.
Usciamo dal centro in direzione del cimitero (e dell'attiguo poligono di tiro), in pratica in direzione di Bovara e Spoleto (via Orto degli Spiriti) , e arriviamo alla strada provinciale conosciuta come "La Panoramica". Questa collega Santa Maria in Valle a Trevi, supera a monte il capoluogo e prosegue verso Bovara e Pigge.
Continuiamo lungo questa arteria e oltrepassiamo, lasciandola a sinistra, la deviazione per il cimitero, località I Cappuccini, ove possiamo ancora ammirare una bella lecceta. A monte si notano dei ruderi, resti dell'antica chiesa di Santa Caterina. Con una breve digressione possiamo raggiungerli per ammirare l'affresco ancora presente al suo interno.
Poco dopo, prendiamo sulla sinistra una carrareccia che entra negli oliveti e conduce a delle abitazioni. Superiamo una caratteristica vecchia casa circondata da alti muri e continuiamo lungo la carrareccia. Ben presto la via si fa meno larga e una catena talvolta ne sbarra il passaggio agli autoveicoli. Si tratta di una strada vicinale, detta "dei Condotti" ("Vicinale dei Condotti" foto 1, 2) riportata in mappa. Lungo la stessa, sono visibili i resti (foto 1, 2, 3) del vecchio acquedotto da cui trae il nome.
Giunti all'altezza di un edificio con torre (quota cartografica circa m 423 s.l.m.), la stradina si riduce ulteriormente. Diviene un sentiero che gira a mezza costa, intorno al colle, e ci conduce in breve al Fosso Nasciano.

Lo attraversiamo e prendiamo a sinistra la larga strada sterrata con la quale saliamo, senza deviazioni, alla chiesa di Sant'Arcangelo.

:: curiosità naturalistica ::
formazione della Scaglia Rossa s.l., ailanto

Poco prima di arrivare a Sant'Arcangelo, sotto strada, troviamo una sorgente con una edicola, conosciuta come la Madonna di Sant'Arcangelo. La chiesa si trova alla quota cartografica di m 551 s.l.m. Presso la parrocchia di Pigge potremo avere le informazioni necessarie per visitare questa interessante costruzione. Annessa alla chiesa vi è un vecchio convento in parte restaurato.

Da Sant'Arcangelo possiamo scendere a Pigge seguendo il sentiero segnato dalla sezione spoletina del C.A.I. In alternativa, suggeriamo di tornare leggermente indietro e prendere, al primo bivio subito a monte della chiesa, la strada che sale verso la località Pisciarelli. Specie all'inizio, la salita è erta e faticosa.

Attraversiamo il fosso omonimo e, superata costa Mosconi, raggiungiamo l'incrocio con una comoda carrareccia.

:: curiosità naturalistica ::
tasso barbasso, veronica comune, veronica maggiore

Al bivio (quota m 772 ca. s.l.m.) prendiamo a destra, in discesa. Oltrepassiamo una recinzione mediante apposito cancello e continuiamo a scendere.
Sorpassata la Madonnuccia (edicola visibile sulla strada, alla quota di circa m 524 s.l.m.), incrociamo sulla sinistra un sentiero. Lo prendiamo e seguendolo giungiamo all'Ospiziolo.
Continuando, arriviamo al Convento (Conventino di Sant'Antonio Abate in comune di Campello - foto 1, 2, 3, 4).
Due sentieri, che si riuniscono nella sottostante pineta ricca di pino d'aleppo, ci consentono, entrambi, di arrivare a un gruppetto di case e quindi a la Cura. Il primo sentiero parte poco sotto l'Ospiziolo e supera con stretti tornanti il dislivello da coprire; l'altro scende dal convento più dolcemente.
Presso il cimitero di Pigge, in località la Cura, troviamo un'antica chiesa dedicata a San Bernardino da Siena (ex parrocchiale).
Prendiamo, ora, la strada di fronte al Cimitero, in prossimità del serbatoio dell'acquedotto. Proseguiamo lungo la strada vicinale Pigge-Mascio e giungiamo ad un vecchio nucleo di abitazioni, Alvanischio, e quindi a Bovara. Qui possiamo ammirare un'importante abbazia con annessa chiesa, dedicata a San Pietro. Poco a valle dell'abitato di Bovara, in un uliveto prossimo alla strada, troviamo l'olivo di Sant'Emiliano (di cui parliamo diffusamente nella nota, sopra riportata, dedicata a Bovara).

Il percorso proposto è percorribile anche in rampichino, ovviamente nel tratto di discesa dal Convento di Pigge a la Cura è necessario prendere il sentiero più dolce, evitando quello che parte da l'Ospiziolo. Ricordiamo che alcuni tratti, anche se su strada, sono molto pendenti e con fondo sconnesso e sassoso. In questi casi è necessaria la massima attenzione. Tra tutti, evidenziamo la salita a monte della chiesa di Sant'Arcangelo. Ricordiamo, inoltre, la porzione finale del sentiero dei condotti (lo stradellino in quest'ultimo caso è strettissimo e verso valle c'è un salto di vari metri e qualche buca laddove la volta del condotto è crollata).

Il dislivello in salita è di circa m 540 e il tempo di percorrenza dalla Torre di Matigge a Bovara, a piedi, è di circa 5 ore.

Un'informazione ulteriore: volendo tornare a Trevi da Bovara si può risalire ad Alvanischio (ultima casa del paese). Da qui si segue la strada che ritorna a Pigge, per poi prendere, sulla sinistra, una carrareccia che salendo tra gli olivi riporta all'incrocio tra il Fosso di Nasciano e la Vicinale dei Condotti, che abbiamo già percorso all'andata.
Annotiamo, infine, che, per non appesantire eccessivamente la narrativa di questo percorso, già così farcito di notizie varie, non abbiamo descritto tutti i fiori che possiamo trovare lungo lo stesso. Nelle schede tematiche, presenti a fondo testo, abbiamo segnalato l'eventuale rilevamento lungo questo primo itinerario della specie illustrata.

:: curiosità naturalistica ::
upupa, orbettino, riccio, donnola

 

 
 

Esattamente di fronte al Cimitero di Pigge sale una strada tra gli oliveti. La seguiamo diritti fino al primo bivio. Qui prendiamo a sinistra e continuiamo in salita lambendo il nucleo chiamato Case Fulcione. Poco sopra abbiamo le abitazioni dette Carambone. Noi proseguiamo su questa strada, che ci condurrebbe ad Alvanischio, sino ad incontrare, sulla destra, la carrareccia che ci riporta all'incrocio tra il Fosso di Nasciano e la Vicinale dei Condotti, con la quale riprendiamo l'itinerario già percorso.

Come detto, questo percorso è adatto per tutta la famiglia ed è percorribile in qualsiasi periodo dell'anno, per questo al termine di queste note proponiamo un'insolita immagine di Trevi, in veste invernale.