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Il punto di partenza è fissato presso la fonte de "la Renacciola", lungo la strada che da Coste sale alle Brunette. In prossimità della fonte, sulla destra salendo, una rientranza della strada consente di parcheggiare.
Per compiere il percorso da "la Renacciola" a Ponze si impiega circa un'ora e 30 minuti di cammino, con un dislivello in salita di circa m 225.
Per il ritorno si suggerisce Ponze-Campolungo-Fosso Venerino (variante 5.1 - circa un'ora di cammino).
Per la mountain-byke si consiglia di tornare salendo agli altipiani delle Brunette e da qui per la strada sterrata a Coste. Attenzione: la strada è molto sassosa e scoscesa. Un buon punto sosta lo troviamo presso il Pozzo Conserva (acqua non potabile).
Questo percorso è adatto per tutta la famiglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ti scordar di me

 

Fissiamo la partenza non esattamente nell'abitato di Coste ma lungo la strada che conduce al Monte Brunette, precisamente in corrispondenza di un punto d'acqua, un pozzo collegato ad una sorgente, conosciuto come "la Renacciola" (acqua non potabile). Lungo strada, sulla destra, vi è uno spazio ove è possibile parcheggiare.

:: curiosità naturalistica ::
conoide di deiezione

Nell'approfondimento che segue riportiamo qualche notizia storica su Coste.
Lasciata, dunque, l'automobile in corrispondenza de "la Renacciola" (quota m 724 s.l.m. - rilievo cartografico I.G.M.) si prosegue a piedi, lungo la strada principale, per poche decine di metri. In corrispondenza di una curva si nota una carrareccia che si inoltra verso sinistra nel bosco. La prendiamo e proseguiamo sempre con questa stradina anche quando, in corrispondenza di un cancello che pare interromperla, diviene un piccolo sentiero che passa a sinistra del cancello stesso. Giungiamo a Case Bosco, piccolo borgo in parte già ristrutturato, sito alla quota cartografica di m 687 s.l.m. Attraversiamo questo gruppetto di case evitando di prendere un sentiero che scende direttamente. Questo conduce ad un'emergenza storica del territorio trevano. Si tratta dell'agglomerato edilizio di Golaperta, con la chiesetta di S. Maria di Pelano (foto chiesa di Santa Maria di Pelano 1, 2).
Il nostro itinerario continua seguendo la segnaletica del C.A.I., ovvero la bandierina rossa-bianca-rossa. Andiamo così in direzione di Case Colle, altro borghetto chiaramente in fase di ristrutturazione. Usciti da Case Bosco, al bivio seguente, prendiamo la carrareccia a destra. Attraversiamo un fosso. A monte notiamo una briglia in cemento. Continuiamo lungo la strada che costeggia il corso d'acqua e che, in corrispondenza di Case Colle, può essere asfaltata. Entriamo nel borghetto, quindi svoltiamo a sinistra, percorrendo uno stretto sentiero in direzione di una edicola. Questa è dedicata a San Silvestro, della cui immagine restano invero poche tracce, rigonfie di umidità.
Risaliamo e svoltiamo a destra. Quindi, prendiamo la stradicciola sulla sinistra che conduce ad una sbarra. La superiamo e proseguiamo nel bosco sempre lungo la carrareccia, ben attenti a non prendere alcuna delle deviazioni, più o meno evidenti, che si aprono sulla sinistra. Questa mulattiera, dapprima molto dolcemente, quindi appena un po' più faticosamente, anche con tornanti, ci condurrà al valico che divide Coste da Ponze. Quasi in corrispondenza del passo troveremo un pozzo, con due abbeveratoi per il bestiame, ristrutturato da poco: Pozzo Conserva. Siamo giunti alla quota topografica, rilievo tavoletta I.G.M., di m 910 s.l.m. Se prendiamo la stradina sulla sinistra, oltre il pozzo, arriviamo al Rifugio di Colle Maggio. Una sbarra impedisce l'accesso ai mezzi non autorizzati. Noi proseguiamo dirigendoci appena un poco verso NNE. In brevissimo incontreremo un ampia carrareccia che, scendendo, ci porterà all'abitato di Ponze (quota m 864 s.l.m.- rilievo cartografico I.G.M.).

Per giungere a Ponze abbiamo impiegato circa 1 ora e 30 minuti di cammino.

Dopo un breve giro nel paese di Ponze possiamo scegliere, per ritornare, tra due soluzioni. La prima, la più ovvia, consiste nel rifare la strada già conosciuta. Per la seconda, invece, dobbiamo ripercorrere l'ultimo tratto della carrareccia, sino ad una edicola. Da qui proseguiamo in salita. La strada ci condurrà sino agli altipiani delle Brunette e al toponimo "le Casette", alla quota di m 1225 s.l.m. - rilievo cartografico tavoletta I.G.M. - tra Monte Lagarella e Monte Brunette. In questi prati troviamo, probabilmente, la più ricca fioritura di narcisi (Narcissus poeticus) della dorsale Serano-Brunette. Da "le Casette" continuiamo a scendere per quello che ormai è diventato uno stradone polveroso che ci riporta, superando molti tornanti, proprio a "la Renacciola". Consigliamo quest'ultima soluzione a chi avrà affrontato il percorso in mountain-byke. Per gli altri, a nostro avviso, la soluzione migliore è di ritornare per la stessa strada che, come abbiamo già avuto modo di constatare, si sviluppa in un'area particolarmente ricca di vegetazione boschiva ed è tutta compresa tra ameni borghetti montani.

 

 
 

Come alternativa per il percorso di ritorno, proponiamo di prendere in discesa la strada comunale che collega Santa Maria in Valle a Ponze. Con questa arriviamo a Campolungo. Superiamo sia il rifugio della Comunanza Agraria di Manciano, sia il sottostante vascone in cemento. Poco dopo, dalla parte opposta, a sinistra, vediamo una piccola cava di prestito (di detrito di falda). A fianco di questa sale una strada sterrata. Vi accediamo mediante un passo d'uomo (foto di un esempio di scalandrino di legno 1). Al primo bivio continuiamo a destra. Quasi al termine della salita c'è una ulteriore biforcazione della via. Una strada sale a sinistra in quota, noi continuiamo su quella di destra che ben presto termina incontrando una recinzione. Un secondo passo d'uomo ci consente di oltrepassarla. Proprio davanti a noi un sentierino scende nel bosco. Lo seguiamo. In prossimità del fosso il tracciato si biforca. Possiamo prendere indifferentemente uno dei due rami che più in basso si riuniscono. Siamo giunti praticamente all'alveo del corso d'acqua. Troviamo un ulteriore bivio in corrispondenza del quale prendiamo a destra (quando piove, il ramo di destra è la linea di scorrimento preferenziale delle acque meteoriche, anche di quelle derivanti da piccole aree sorgive presenti poco a monte). Entriamo dentro il fosso. Lo seguiamo verso valle per circa 10 m, quindi di nuovo a sinistra per sentiero ben evidente. Saliamo sino ad incrociare un altro sentiero in corrispondenza di un segno rosso di una vecchia segnaletica C.A.I. Per inciso indichiamo che questo sentiero segnalato dal Club Alpino Italiano, sezione di Foligno, sale in direzione del Pozzo Conserva, a fianco del fosso, senza tuttavia raggiungerlo. Al bivio sopra indicato noi dobbiamo prendere a destra. Superiamo un impluvio. Il sentiero ora si allarga (si tratta sicuramente di una vecchia strada di esbosco in parte rinverditasi) e in breve, con questo, raggiungiamo la carrareccia già percorsa in salita. Ovviamente ora la prendiamo in discesa per ritornare a Coste.

Fin qui, da Ponze, abbiamo impiegato circa 1 ora di cammino.