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Il punto di partenza è fissato a Costa San Paolo. Si consiglia di parcheggiare prima di giungere al paesino.
Il tempo di percorrenza totale, compresa una sosta per il pranzo, è di circa 4 ore. Il dislivello in salita è di 375 m circa.
Un luogo adatto per la sosta è Casetta Ciccaglia. Per informazioni rivolgersi alla Università Agraria di Coste, proprietaria del rifugietto. Per avere l'indirizzo di questo Ente ci si può rivolgere al Comune o alla Comunità Montana.
Questo itinerario è adatto per tutta la famiglia, tuttavia almeno per un tratto è piuttosto pendente. Risulta pertanto faticoso specie se percorso nel periodo estivo, con clima caldo umido.
Presso Casetta Ciccaglia c'è un affioramento fossilifero di Rosso Ammonitico. Anche lungo questo itinerario mancano fonti di acqua potabile.

 

Leccio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erba roberta

 

Fissiamo la partenza poco dopo l'abitato di Costa San Paolo, che dista circa 4 km da Trevi. A Costa San Paolo prendiamo la strada, sterrata, che prosegue oltre il nucleo abitato e conduce sulla montagna, proprio a Casetta Ciccaglia e quindi, con tratti percorribili con automezzi a quattro ruote motrici, sino a Pettino, nel comune di Campello sul Clitunno. Usciti dal paese, la seguiamo per circa 200 m. A destra, approssimativamente alla quota di m 800 s.l.m., prendiamo un sentierino che procede in leggera discesa, fino alla quota di circa 783 metri s.l.m. All'imbocco del sentiero, sulla sinistra, notiamo una ceppaia di ippocastano. La mulattiera risale un poco e poi prosegue a mezza costa, girando intorno a la Cesa. Da qui potremo godere di un magnifico panorama sull'intera vallata.

Procediamo lungo questo sentiero, in leggerissima discesa, sino ad incontrare sulla destra un bivio evidente (circa a forma di Y). Per riferimento, evidenziamo, a monte, la presenza di un piccolo "brecciaio" che è seguito da banchi di grigia roccia calcarea. Prendiamo la deviazione e la seguiamo. Dopo pochi metri, al bivio successivo ignoriamo il sentiero che scende. In pratica procediamo risalendo la valle dell'Eremita. Pochi passi e vediamo, sulla sinistra, dei muretti a secco che proteggono ancora antichi terrazzamenti. Scendiamo un poco e, sempre sulla sinistra, troviamo i ruderi della Chiesa di Santa Croce della Valle dell'Aquila e dell'Eremita (foto ruderi chiesa di Santa Croce 1, 2).
Ritorniamo sui nostri passi, riprendiamo il sentiero principale dal quale abbiamo deviato per scendere ai ruderi dell'antica struttura e, in poche centinaia di metri, arriviamo a Casa dell'Eremita (visibile sulla sinistra, quota di riferimento circa m 800 s.l.m.). L'ultimo abitante di questa casa fu certamente Francesco Marianucci detto "Marchittu" o "Lu Guerciu", boscaiolo, analfabeta ma conoscitore di lunghi brani dell'Orlando Furioso, che come da tradizione erano tramandati oralmente tra pastori. A sua volta rimatore, le sue satire ci sono giunte di terza mano, ormai incomplete, ma più fonti concordano che le migliori sono tutte in endecasillabi esattamente come il poema che amava declamare. 

Proseguiamo e superiamo un primo ramo montano del Fosso dell'Eremita, quindi un secondo ed infine giungiamo all'asta principale. Dopo averla superata (circa 20-25 m), dal sentiero evidente si stacca, sulla sinistra, una traccia di mulattiera. Si tratta di un possibile itinerario di salita verso Casetta Ciccaglia, invero molto faticoso, che descriviamo semplicemente per il fatto che durante una nostra escursione - dicembre 1995 - lo abbiamo trovato segnalato in rosso e per curiosità lo abbiamo seguito. Passiamo a descriverlo: procediamo in salita erta, per tracce molto confuse anche per la successione di tagli del ceduo. Seguendo i segni rossi si raggiunge un sentiero di nuovo ben evidente. Lo prendiamo, sempre salendo, a sinistra. Con questa mulattiera raggiungiamo in breve una strada, la così detta "corta", che da Coste conduce a Casetta Ciccaglia, con la quale raggiungiamo la nostra meta.
Torniamo ora al sentiero che proponiamo per questo nostro itinerario. Questo inizia, circa 100 - 110 m dopo il fosso, a sinistra. Dopo circa 50 metri lo abbandoniamo per un altro sentierino che ascende sulla sinistra di quello appena lasciato. Con quest'ultimo saliamo dapprima zig - zagando, quindi in direzione E-NE. Dopo circa 240 m il sentiero pare interrotto da un "masso" o "speroncino roccioso". Giunti sul posto ci accorgiamo che le tracce proseguono aggirando il sasso e, in breve, percorsi altri 45-50 m circa, perveniamo ad una carrareccia che possiamo raggiungere risalendo una ripetta. Come elemento di riferimento indichiamo un giovane leccio, sperando che i tagli del bosco lo lascino in posto.

:: curiosità naturalistica ::
cinghiale, volpe, formazione della Corniola

Giunti sulla carrareccia boschiva, prendiamo a sinistra e ben presto ritroviamo i segni rossi del percorso precedentemente descritto. Li seguiamo per un tratto. Attraversiamo il fosso e poco dopo, ad un bivio, prendiamo a destra. Siamo giunti alla quota di circa m 940 s.l.m. Il sentiero risale ora il pendio quasi parallelamente al corso d'acqua, quindi lo riattraversa. Saliamo ancora un poco ed incontriamo un altro tracciato che taglia il bosco e che prendiamo, verso sinistra, in salita. Di nuovo al nostro cospetto i segni rossi dell'altro percorso. Il nostro itinerario diviene per un tratto abbastanza faticoso. Superiamo, o meglio attraversiamo, una piazzola di una vecchia carbonaia e continuiamo in direzione del fosso.

Lasciata a sinistra un'altra di queste nere piazzole, superiamo nuovamente il corso d'acqua, ricordando che come quasi tutti i nostri fossi di montagna anche questo appare quasi sempre asciutto ma può divenire pericoloso in occasione di forti precipitazioni stagionali.

Proseguiamo e ancora una volta troviamo un segno rosso lungo il sentiero. L'itinerario in questione coincide da questo punto in poi con quello sopra indicato e che potremmo definire dei "segni rossi". Con questo giungiamo alla "corta" che da Coste conduce a Casetta Ciccaglia (o Lago delle Vecchie). Un piccolo avvertimento: lungo il percorso appena descritto, che noi consideriamo il vero tratto intermedio del "Sentiero del Fosso dell'Eremita" per Casetta Ciccaglia, dovremo prestare attenzione alla presenza di filo spinato che abbonda specialmente verso valle, salendo.
La "corta" è segnata sulla Carta dei Sentieri del Comprensorio Spoletino, edita dal Club Alpino Italiano, sez. di Spoleto. Continuando in salita, raggiungiamo in breve Casetta Ciccaglia (alla quota cartografica di m 1153 s.l.m. - tavoletta I.G.M.).
Il lago è stato recentemente sistemato ed approfondito, nell'ambito dei progetti volti anche alla prevenzione degli incendi boschivi, dal Consorzio della Bonificazione Umbra, con sede in Spoleto.
La Casetta è stata ristrutturata dalla Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano. Si tratta di un immobile di proprietà dell'Università Agraria di Coste che può essere contattata per verificare la possibilità di soggiorno nel rifugio. Informazioni in merito possono essere richieste anche presso la Sezione di Foligno del C.A.I. (sede in Via Piermarini).
Intorno a Casetta Ciccaglia e sul valichetto sotto il monte Serano, a monte della strada che parte proprio dal Lago delle Vecchie, troviamo delle strutture pic-nic, con caminetto, panche e tavolo. Vi sono anche dei contenitori in legno per i rifiuti: il nostro consiglio, per garantire la pulizia dei luoghi, è comunque di raccogliere e portare i rifiuti in città, per gettarli nei cassonetti della nettezza urbana.

Pensiamo ora al ritorno. Suggeriamo di non prendere direttamente la strada segnata dal Club Alpino, che comunque rappresenta ovviamente un ulteriore possibile itinerario, né tanto meno la carrabile sterrata che si utilizza con le automobili.
Proponiamo, invece, il vecchio sentiero di cui sono rimaste, a tratti, solo poche tracce e che attraversa il bosco ceduo a NNE e NE del Lago delle Vecchie. Per inciso annotiamo che anche lungo questo percorso si rinviene un interessante livello fossilifero di Rosso Ammonitico. Il sentiero che proponiamo, parte direttamente dalla strada principale, a pochi metri da Casetta Ciccaglia, scendendo sulla sinistra. È dapprima poco evidente, quindi si segue abbastanza facilmente. Circa alla quota di m 1076 s.l.m. è presente, anche se non molto visibile, un bivio. Scegliamo quello che scende in maniera evidente e che ci conduce a la Cesa, intercettando alla quota di circa m 940 s.l.m. la strada sterrata principale. Con un altro tratto di sentiero, invero appena una traccia da seguire a vista, si può evitare anche il successivo tornante dello stradone e arrivare così alla quota di circa 904 metri s.l.m. Percorriamo approssimativamente altri 800 m lungo la strada principale e siamo di nuovo a Costa San Paolo.

In tutto abbiamo superato un dislivello in salita di circa m 375. Il tempo di percorrenza totale, compresa una sosta per il pranzo, è di circa 4 ore.