Classificazione, cenni

Sulla classificazione delle orchidacee riportiamo alcune considerazioni tratte dalla ‘Prefazione’ di Walter Rossi al volume: Rossi W., Orchidee d’Italia, Quad. Cons. Natura, 15, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica, 2002

La classificazione delle orchidee è sempre stata caratterizzata da una spiccata instabilità ed anche in passato l’uscita di un nuovo lavoro ha spesso mutato, talvolta profondamente, la tassonomia utilizzata fino a quel momento.
In questi ultimi anni, poi, tecniche sempre più sofisticate e soprattutto l’uso di marcatori molecolari stanno imprimendo una ulteriore accelerazione a questo fenomeno e chiunque si avvicini a questa affascinante famiglia vegetale viene frastornato dal continuo cambiamento dei nomi.
Per questo motivo avevo fino ad oggi resistito a varie richieste di scrivere un libro sulle orchidee italiane, in attesa che i vari studi, compresi i miei, portassero a stabilizzarne la classificazione: cosa che, al momento, ritengo ancora lontana.

A tale proposito può essere indicativo ricordare che in Tutin et alii, Flora Europea, 1980, erano citate 44 specie di Ophrys, mentre oggi ne sono censite oltre 200.
La classificazione più usuale, specie in passato, si è basata sullo studio e la comparazione dei caratteri morfologici (osservabili direttamente anche con l’ausilio di una lente d’ingrandimento).
Sempre più frequentemente a tali caratteri si è unito lo studio congiunto dell’analisi biostatistica.
Ora stanno avendo un grande sviluppo i metodi basati sull’indagine molecolare (soprattutto del DNA) e sul rapporto pianta-insetto impollinatore.
Si tratta, in ogni caso, di studi ancora lontani dal raggiungere risultati definitivi, condivisi unanimemente dal mondo scientifico: la classificazione delle famiglia delle orchidacee è ancora in attesa di raggiungere una sistemazione definitiva.
Oggi per classificare le orchidee gli orchidofili dilettanti debbono forzatamente attenersi al classico metodo macromorfolgico:

  • osservare i caratteri di fiori e foglie,
  • valutare l’aspetto complessivo della pianta,
  • valutare il contesto ambientale in cui le orchidee vegetano.

Questi sono gli unici indicatori che possono aiutare l’identificazione delle orchidee a chi è armato, al massimo, di una buona macchina fotografica, reflex o digitale, e di una lente d’ingrandimento.

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