TREVI, MISURE PRIMA DELL’UNITÀ D’ITALIA!

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Molti sanno che, prima del 1861, ogni città dello Stato Pontificio aveva il proprio sistema di misura autonomo. Trevi non faceva certo eccezione!

Già nel 1432, lo Statuto Vetustiore imponeva una serie di unità di misura e sistemi di controllo per sventare frodi al consumatore 🔍: tavernieri, venditori di generi alimentari, produttori di materiali edili etc. dovevano sottostare a verifiche delle misure utilizzate e multe salatissime.
Pare che i tavernieri dessero particolarmente problemi alle autorità cittadine, usando anche contenitori “bucati” per frodare i propri clienti.
Ma quali erano le unità di misura al tempo?!
Innanzi tutto, sappiamo che le misure cambiarono più volte nel corso dei secoli.
Nella Torre Civica, troviamo murate a qualche metro di altezza delle misure per laterizi, lì collocate in epoca non precisabile.
Una delle misure incise sui blocchi di pietra potrebbe ritrarre un piede “antico” da circa 34 cm.
In seguito, sappiamo che fu in vigore un Piede di Sant’Emiliano: 54,6 cm, rimasto in uso fino ad almeno la metà del ‘700.
Il multiplo del piede era la Pertica (5 piedi=273 cm).
Con il periodo napoleonico e le riforme pontificie della Restaurazione, cambiarono ancora le unità di misura.
Ora troviamo in vigore due piedi diversi: il Piede della Terra (61,1 cm) e il Piede del Legname (49,3 cm), rispettivamente usati per i calcoli agrimensori o per il legno.
Chi volesse toccarli con mano, può ancora farlo, dato che sono entrambi murati nelle scale del Palazzo del Comune!
Insieme a loro compare per la prima volta anche il metro, che infatti venne gradualmente introdotto nello Stato Pontificio a partire dagli inizi del’800.
Accanto al piede, c’era il palmo romano: 22,3 cm e il suo sottomultiplo: l’oncia (1,9 cm).

Tante altre misure, all’epoca, regolavano la vita di tutti i giorni.

I nostri antenati per vivere compravano carne alla libbra (0,34 kg) e olio al caldarello (20,5 kg).
All’osteria, pagavano da bere agli amici al boccale (1,8 litri) o, se ci andavano da soli, alla foglietta (0,45 litri).
Se ci andavano per ubriacarsi, però, pagavano sempre al boccale…🍾
Se, invece, potevano permettersi dell’oro, lo pagavano all’oncia (28,3 gr) 💍…
Rimettevano il vino in some da 2 barili (40×2=80 litri) 🍷; il raccolto del grano, invece, fruttava in rubbi (218 kg), divisi a loro volta in coppe (54 kg), mezzenghe (27 kg) e quarti (13,5 kg).
Ma per fare il pane, alle nostre quartavole ne bastava una provenna (o nappa): 3,4 kg.
I nostri avi, cercavano casa al pugillo 🏠 (37 mq), terreni dove costruire allo staio (373 mq), terra da coltivare alla tavola (1244 mq) e, quando se lo potevano permettere, al modiolo (3733 mq).

Dati storici:
  • 🔴 S. Bordoni, Statuto Vetustiore: Statuti, Ordinamenti e Provvedimenti Municipali della Città e del Popolo di Trevi (1432), Perugia 2019
  • 🔴 G. Calindri, Saggio statistico storico del Pontificio Stato, Perugia 1829
  • 🔴 D. Natalucci, Historia Universale dello Stato Temporale ed Ecclesiastico di Trevi (1745), a cura di C. Zenobi, Foligno 1985.
Un post a cura di Stefano Bordoni, archeologo, redattore del MOST
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