Jurgen Habermas (Beccastrini, Buiatti e Cecchi, 2004) ha scritto:
«[…] la specie umana si conserva grazie alle attività socialmente coordinate dei suoi membri […] questo coordinamento deve essere stabilito mediante la comunicazione […]»
La scelta dello sviluppo sostenibile della società è parte delle attività socialmente organizzate degli esseri umani il cui coordinamento può essere raggiunto tramite la comunicazione ambientale.
Uno stretto legame unisce le due parole al centro di questa riflessione: ambiente e comunicazione; sono termini basati su concetti di natura relazionale, ecologica e reticolare che fondano e uniscono soggetti diversi ponendoli in connessione tra loro.
La Convenzione di Aarhus, ‘Convenzione sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale’, afferma che:
tutte le istituzioni pubbliche che gestiscono monitoraggi ambientali o che, per loro natura giuridica, possono adottare decisioni concernenti l’ambiente, hanno il dovere di fare comunicazione ambientale .
La Convenzione di Aarhus individua il cittadino quale attore principale del processo di cambiamento, necessario per contribuire fattivamente alla promozione dello sviluppo sostenibile.
Le amministrazioni pubbliche – secondo questa Convenzione – assumono l’impegno di coinvolgere il cittadino nei processi decisionali, agevolando ogni iniziativa che gli consenta una partecipazione efficace. Per questo devono attivare azioni di sensibilizzazione e d’informazione.
Per assicurare lo sviluppo della democrazia ambientale, la Convenzione di Aarhus fissa tre settori d’intervento, individuandoli quali strumenti fondamentali per la tutela del diritto di vivere in un ambiente ottimale, raggiungere il benessere e conservare la salute:
garantire ai cittadini l’accesso alle informazioni ambientali;
favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali che possano avere effetti sull’ambiente;
estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in tema ambientale.
Lo stato italiano in attuazione della direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale ha emanato il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 195, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005.
Il decreto legislativo stabilisce i principi generali in materia d’informazione ambientale, per:
“a) garantire il diritto d’accesso all’informazione ambientale detenuta dalle autorità pubbliche e stabilire i termini, le condizioni fondamentali e le modalità per il suo esercizio;
b) garantire, ai fini della più ampia trasparenza, che l’informazione ambientale sia sistematicamente e progressivamente messa a disposizione del pubblico e diffusa, anche attraverso i mezzi di telecomunicazione e gli strumenti informatici, in forme o formati facilmente consultabili, promuovendo a tale fine, in particolare, l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.
Il decreto definisce informazione ambientale “qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente:
lo stato degli elementi dell’ambiente, quali l’aria, l’atmosfera, l’acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati, e, inoltre, le interazioni tra questi elementi;
fattori quali le sostanze, l’energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell’ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell’ambiente, individuati al numero 1);
le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell’ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi;
le relazioni sull’attuazione della legislazione ambientale;
le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell’ambito delle misure e delle attività di cui al numero 3);
lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d’interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell’ambiente di cui al punto 1) o, attraverso tali elementi, da qualsiasi fattore di cui ai punti 2) e 3)”.
Passando dall’informazione alla comunicazione, quella ambientale è una comunicazione di pubblica utilità che si fonda su tre principi fondamentali:
è un servizio
deve poter promuovere cambiamenti sociali nell’interesse della collettività e dei singoli individui che la compongono
deve avere come obiettivo il sostegno di cause ambientali e di sviluppo sociale ed economico sostenibile attraverso un elevato consenso sociale
Per costruire una comunicazione ambientale efficace è essenziale che chi comunica goda della fiducia della collettività a cui è indirizzato il messaggio o che sappia conquistarla attraverso l’eticità dei suoi comportamenti: nella comunicazione ambientale la credibilità della fonte è condizione dell’efficacia comunicativa (Grandi, 2000).
La comunicazione ambientale è dunque indispensabile perché il cittadino:
sia partecipe della vita e del progresso del territorio
abbia le chiavi di lettura che gli consentano di comprendere le modificazioni necessarie per lo sviluppo economico e sociale sostenibile, quelle da evitare per assicurare la cura della salute della cittadinanza e per valutare ogni impatto paesaggistico in rapporto ai possibili benefici
sia autore ed attore principale dello sviluppo sostenibile per sé e per le future generazioni
La comunicazione e l’informazione ambientale sono da annoverare fra le attività di servizio, in cui si può inserire anche la comunicazione culturale, necessarie a migliorare il rapporto etico tra Amministrazioni pubbliche e cittadinanza; costituiscono insieme uno dei settori di maggiore impegno, sia in termini di risorse umane sia economiche. Richiedono persone preparate ed eticamente corrette (riconosciute come tali dalla cittadinanza), in grado di gestire la comunicazione in una logica non di propaganda ma di funzionalità operativa e quindi di servizio pubblico istituzionale, fondamentale per lo sviluppo sostenibile della società.
Per favorire le attività di front office e la comunicazione ambientale sul web… ZON@AMBIENTE è stato anche un interessantissimo blog verde.
Con questo progetto la Comunità Montana dei Monti Martani, Serano e Subasio promosse in modo innovativo e al passo con i tempi il lungo percorso di informazione e comunicazione ambientale avviato sin dalla sua istituzione.
Pose a disposizione di tutti i cittadini le proprie conoscenze e competenze, realizzando sul web una piazza virtuale ove incontrarsi e parlare di “temi verdi”, partendo da quelli più comuni come le attività del tempo libero: giardinaggio, escursioni naturalistiche, la scoperta dei paesaggi rurali più interessanti, la ricerca di piante rare o inusuali e via dicendo…
CON ZON@AMBIENTE LA COMUNITÀ MONTANA HA CONTRIBUITO AD ASSICURARE UN DIRITTO CHE APPARTIENE A TUTTI I CITTADINI: IL DIRITTO A UNA COMUNICAZIONE AMBIENTALE ETICA E CORRETTA!
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