Agata

236 250 Edicole sacre. Nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
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Agata e Lucia (Trevi, scheda 800)

Agata e Lucia (Trevi, scheda 800)

Iconografia

È rappresentata con i seni recisi, deposti sopra un piatto, e una tenaglia in mano, a volte con una torcia o una candela accesa, simbolo della potenza contro il fuoco, oppure con un corno di unicorno, simbolo della verginità; spesso ha come attributo la palma del martirio.

Vita

Agata visse in Sicilia, nel III secolo; qui subì il martirio sotto l’imperatore Decio.
Arrestata e affidata a una donna di facili costumi, perché ne corrompesse l’animo puro, Agata superò con la preghiera ogni difficoltà.
Fu, allora, sottoposta a indicibili sevizie, tra cui la recisione delle mammelle (attributo iconografico inconfondibile della Santa e motivo per cui è invocata dalle donne con malattie al seno).
Morì circondata dai suoi stessi seviziatori, che rimasero affascinati dal coraggio estremo dimostrato dalla giovane vergine durante tutto il martirio.
Agata è, anche, invocata contro i danni prodotti dalle eruzioni, in particolare dell’Etna.
La tradizione ricorda che circa un anno dopo la sua morte Catania fu minacciata dalla lava che scendeva velocemente lungo le pendici del più grande vulcano europeo.
Gli stessi pagani che avevano sancito la morte di Agata, ricordando i prodigi che ne avevano accompagnato il martirio, corsero al suo sepolcro e presero il velo che lo ricopriva, utilizzandolo quale scudo simbolico per proteggersi dalla lingua di fuoco eruttata dall’Etna.
Il vulcano improvvisamente si placò, risparmiando la città etnea.
Da allora, più volte, in occasione di eruzioni violente del vulcano, sant’Agata è stata invocata a protezione di Catania.
In passato era implorata anche contro tutti gli incendi (non solo per quelli legati alle eruzioni vulcaniche) e poiché si usava richiamare il popolo con le campane in occasione di ogni calamità, per estensione divenne anche la protettrice dei fonditori di campane.

Protezione

Agata è considerata la santa protettrice di balie, nutrici, fonditori di campane, infermieri, tessitrici siciliane; è invocata, come detto, dalle donne con malattie al seno, contro gli incendi e le eruzioni vulcaniche.

La festività cade il 5 febbraio.

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