Spoleto – Spoleto, chiesa dei Santi Giovanni e Paolo [SPO176]

1024 680 Edicole sacre. Nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
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EDIFICIO

DESCRIZIONE
La rappresentazione è coperta da un doppio spiovente ligneo sulla facciata della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, “trascrizione” della fronte timpanata romana o “sigla puramente simbolica del ricovero sacro” (Guidoni, 1980, pp.107-110]
DATAZIONE
XIII – XIV secolo
STATO DI CONSERVAZIONE
Pessimo

IMMAGINE

ICONOGRAFIA
Madonna col Bambino fra i santi Giovanni Battista, Giovanni e Paolo Martiri, Giovanni Evangelista
DATAZIONE
XIII – XIV secolo
AUTORE/ATTRIBUZIONE
Scuola del Maestro delle Palazze
TECNICA E STATO DI CONSERVAZIONE
Affresco; stato di conservazione pessimo: l’immagine è assai danneggiata e consunta, ridipinta in molte parti, malamente leggibile
OSSERVAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
E’ possibile inquadrare storicamente l’affresco, sistemato dalle vecchie guide spoletine nel corso o sul finire del XII secolo; inaccettabile è anche una sua recente sistemazione alla seconda metà del XIV secolo. Le pessime condizioni del dipinto, infatti, non nascondono alcuni particolari significativi: le aureole raggiate, impensabili nei secoli XII e XIII (Bellosi, 1985, pp. 127-128); l’abbigliamento dell’Evangelista, costituito da una veste ed un mantello trattenuto sul petto da un fermaglio; il trono ligneo di gusto bizantino, con il sedile coperto da un tappeto, o panno decorato, che scende dietro le gambe della Madonna, accessorio che nell’arte bizantina d’Oriente compare nel XII secolo, si afferma nell’arte italiana del tardo XII secolo ed ancor più nel seguente, durante il quale si ripresenta puntualmente, fino ai tardi mosaici del catino absidale di S. Miniato a Firenze e della Deesis sulla facciata interna di S. Marco a Venezia; il manto panneggiato attorno al volto della Madonna e ornato sulla fronte da un largo bordo adorno di pietre preziose. Tutti questi elementi rimandano ad un gusto ormai tardoduecentesco (ibidem, cit., fig. 117) e primotrecentesco, rappresentato a Spoleto dal Maestro delle Palazze, nel cui ambito è sicuramente da inserire l’affresco di questa importante edicola (Fratini, 1985). Oltre quelli eponimi, si assegnano al Maestro delle Palazze i frammenti venuti alla luce nel sottotetto della stessa chiesa dei SS. Giovanni e Paolo (Toscano, 1985).
Riferimenti bibliografici: Guardabassi, 1872, p. 281; Sinibaldi, 1873, p. 25; Angelini-Rota, 1929, p. 47; Toscano, 1963, p. 90; Manuali, 1978, p. 220; I. C., 1981, scheda n. 3; Fratini, in La pittura in Italia…, 1985, p. 612; Quirino, 1996, pp. 49-50

RILEVATORE
Roberto Quirino
DATA DI RILEVAZIONE
1995

SCHEDA TRATTA DAL VOLUME

Madonna con Bambino fra i santi Giovanni Battista, Giovanni e Paolo martiri, Giovanni Evangelista
Tempera, fine XVII secolo
Affresco, scuola del Maestro delle Palazze, XIII-XIV secolo
L’edicola, coperta da doppio spiovente ligneo, trascrizione della fronte timpanata romana o «sigla puramente simbolica del ricovero sacro» (E. Guidoni, 1980, pp. 107-110), sovrasta l’ingresso laterale alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, nel centro storico di Spoleto.
L’immagine è assai danneggiata e consunta, ridipinta in molte parti, malamente leggibile.
È possibile inquadrare storicamente l’affresco, erroneamente sistemato dalle vecchie guide spoletine nel corso o sul finire del XII secolo; inaccettabile è anche una sua recente sistemazione alla seconda metà del Trecento.
Le pessime condizioni del dipinto, infatti, non nascondono alcuni particolari significativi: le aureole raggiate, impensabili nei secoli XII e XIII (L. Bellosi, 1985, pp. 127-128); l’abbigliamento dell’Evangelista, costituito da una veste e un mantello trattenuto sul petto da un fermaglio; il trono ligneo di gusto bizantino, con il sedile coperto da un tappeto, o panno decorato, che scende dietro le gambe della Madonna, accessorio che nell’arte bizantina d’Oriente compare nel XII secolo, si afferma nell’arte italiana del tardo XII e ancor più nel secolo seguente, durante il quale si ripresenta puntualmente, fino ai tardi mosaici del catino absidale di San Miniato a Firenze e della Deesis sulla facciata interna di San Marco a Venezia; il manto panneggiato attorno al volto della Madonna e ornato sulla fronte da un largo bordo adorno di pietre preziose. Tutti questi elementi rimandano a un gusto ormai tardoduecentesco (idem, cit., fig. 117) e primotrecentesco, rappresentato a Spoleto dal Maestro delle Palazze, nel cui ambito è sicuramente da inserire l’affresco di questa importante edicola (C. Fratini, 1985).
Oltre quelli eponimi, si assegnano al Maestro delle Palazze i frammenti venuti alla luce nel sottotetto della stessa chiesa dei Santi Giovanni e Paolo (B. Toscano, 1985).
Bibliografia
G. Angelini-Rota, 1929, p. 47
M. Guardabassi, 1872, p. 28
R. Quirino, 1996, pp. 49-50
L. Sinibaldi, 1873, p. 25
B. Toscano, 1963, p. 90
I.C., 1981, n. 3
La pittura in Italia, II, 1985, p. 612
Manuali, 1978, p. 220

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