Itinerario 08 ‘Trevi 4 passi’ – Da Coste San Paolo al monte Pradafitta (per il Sentiero dell’Eremita)

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Itinerario: Itinerario 08 ‘Trevi 4 passi’ – Da Coste San Paolo al monte Pradafitta (per il Sentiero dell’Eremita)
Tempo: 3 ore 15′ circa
Dislivello salita: 510 m circa
Difficoltà: E
Rilevatore: Tiziana Ravagli, Giampaolo Filippucci
Autore della scheda: Tiziana Ravagli, Giampaolo Filippucci

Questo itinerario è stato pubblicato nel volumeTrevi quattro passi tra storia e natura, 1998; non è segnalato sul terreno, ma interseca e in parte interessa tratti di sentieri con segnavia; è stato riprodotto con QGIS dalla carta pubblicata con il volume, successivamente georeferenziata: quindi, non è il frutto di un rilievo con GPS sul terreno, ma di una rielaborazione cartografica di tracciati, ovviamente realmente percorsi più volte e derivanti da una profonda conoscenza del territorio. Attualmente, tuttavia, i percorsi pubblicati nel volume non sono soggetti a manutenzione e quindi è possibile che alcuni tratti non siano completamente, facilmente, percorribili. Nel medesimo luogo, inoltre, si possono trovare, da un anno all’altro, delle modifiche/varianti legate alla continua evoluzione di un territorio che pure di grande respiro ambientale e paesaggistico è comunque, almeno in certe zone, fortemente antropizzato, con boschi e pascoli tuttora utilizzati. Strade e piste per la gestione dei boschi possono apportare nel breve periodo di qualche stagione di taglio modifiche anche importanti alla viabilità minore, così come le carrarecce realizzate per combattere la piaga degli incendi boschivi. Il nostro impegno è di segnalare eventuali problemi non appena ne veniamo a conoscenza. L’impegno di tutti è di prestare la massima attenzione nel percorrere tutti i sentieri, anche i più facili, specie in situazioni di evidente variabilità atmosferica e in caso di nebbia. Ci piace infine ricordare questo aforisma: ‘Non esiste la montagna facile o quella difficile. Esiste solo la montagna!’

Il punto di partenza è fissato a Costa San Paolo.
Si consiglia di parcheggiare fuori dell’abitato.
Un luogo adatto per una sosta è presso la fonte i Pisciarelli, oppure presso il Rifugio di Pigge o ancora presso il Rifugio della Montagna di Campello.
Per informazioni sui rifugi ci si può rivolgere alle Comunanze Agrarie.
Questo percorso è adatto per tutta la famiglia pur risultando piuttosto lungo se percorso per intero.
Limitandolo l’itinerario sino al rifugio Casetta di Pigge (Case le Fontane), può essere un buon itinerario per iniziare a portare i bimbi nelle nostre escursioni.
Da Costa Cesaria, così come dal Monte Pradafitta, si gode un bel panorama sulla valle folignate-spoletina.
Ricordiamo la presenza di un livello fossilifero presso casa dell’Eremita.

Partiamo da Costa San Paolo (quota di riferimento cartografico m 747 s.l.m.).
Circa 200 metri a monte dell’abitato, prendiamo il sentiero sulla destra che ci conduce al Fosso dell’Eremita, seguendo il percorso già descritto con lItinerario 07 ‘Trevi 4 passi’.
Circa 100-110 m dopo il fosso, raggiunto approssimativamente in 50 minuti di cammino, a sinistra troviamo il sentierino che prosegue verso Casetta Ciccaglia e che abbiamo descritto nell’itinerario sopra indicato. Noi invece proseguiamo diretti.
In cinque minuti circa raggiungiamo la strada boschiva per Fonte i Pisciarelli – Case le Fontane. Prendiamo a destra e superiamo un cancello in pali di legno e filo spinato (Ricordiamoci sempre di chiudere tutti i passi che apriamo per superare le recinzioni).
Proseguendo lungo la carrareccia principale, pressoché pianeggiante, aggiriamo il costone denominato Cesaria e raggiungiamo in breve, circa 20 minuti, Fonte i Pisciarelli (quota m 837 s.l.m. circa).
Un’iscrizione sulla porta di ferro che chiude la sorgente ci indica che si tratta di acqua NON potabile.
Nel bosco, lungo questo sentiero è possibile ammirare il raro giglio martagone.
Continuiamo lungo la strada.
Poco dopo, a valle, sulla destra, notiamo un serbatoio in calcestruzzo.
Proseguiamo e raggiungiamo il Rifugio Casetta di Pigge (quota di riferimento cartografico m 837 s.l.m.).

Sin qui abbiamo percorso il così detto Sentiero dell’Eremita, impiegando circa 1 ora e 15′ di cammino, per un dislivello in salita di approssimativamente 90 m.

Dal Rifugio Casetta di Pigge risaliamo la sterrata, passando attraverso Case le Fontane, tre-quattro costruzioni montane, tra cui una diruta. La strada da questo punto non è più transitabile con i mezzi meccanici, come indicato dalla presenza di un cartello di ‘Divieto di Accesso’, con la tabella che ci indica che tale divieto è ai sensi delle LL.RR. 49/87 e 11/90.
Proseguiamo con la carrareccia che sale abbastanza dolcemente, oppure prendendo il sentierino erto che si sviluppa di fronte a noi e che, comunque, si ricollega alla prima. Attraversiamo il Fosso di San Marco e continuiamo ad ascendere.
Al bivio giriamo a sinistra, in salita. Alla biforcazione successiva della strada (siamo giunti ad una quota topografica di circa metri 960-970 s.l.m.) possiamo nuovamente scegliere tra uno stradellino, pietroso e faticoso, e la via principale che, con ampio tornante, ci fa superare più agevolmente il dislivello da coprire. Incontriamo ancora un bivio. In corrispondenza di questo proseguiamo diritti con la carrareccia. Giungiamo ad un impluvio naturale, ramo montano di sinistra idrografica dell’asta principale, Fosso di San Marco.
Prendiamo a sinistra e proseguiamo per circa 320 metri tra brevi salite e tratti in falso piano. Da questa strada forestale si può godere un bellissimo panorama della sottostante vallata.
Sulla destra della carrareccia parte un sentierino con direzione di riferimento SSE e SE. Lo prendiamo. Lungo lo stesso notiamo un albero sulla cui corteccia sono segnati tre grandi bolli rossi.
Aggiriamo la testata di una vallecola e quindi per un tratto il nostro percorso si sviluppa in direzione SW. Giungiamo ad una recinzione che segna il confine tra il Comune di Trevi e quello di Campello e quindi tra due Comunanze.
La superiamo mediante un cancello, realizzato con paletti di legno e filo spinato, che possiamo raggiungere seguendo verso monte la recinzione per alcuni metri. La costa rocciosa si presenta arida e ricca di ginepri.
Continuiamo ancora verso SE, seguendo un sentierino chiaramente tracciato dal passaggio continuo del bestiame al pascolo. Arriviamo così ad un piccolo rifugio di pietra, il Rifugio della Montagna di Campello, posto alla quota di circa m 1160 s.l.m.
Poco sotto, alla quota cartografica di m 1130 s.l.m., troviamo ‘Il Laghetto’ per l’abbeveraggio del bestiame. Queste strutture fanno parte delle proprietà del Comune di Campello.
Dal rifugio, a vista o per tracce di sentiero zig-zagante, risaliamo l’erta finale che ci conduce in breve sulla cima del monte Pradafitta (quota topografica di m 1261 s.l.m.).
Da questo belvedere i nostri occhi possono spaziare sull’intera valle folignate – spoletina, oltreché sui Monti Martani che si ergono al di là della pianura, limitandola ad occidente.

Dal Rifugio di Pigge abbiamo superato un dislivello in salita di circa m 420, con un tempo di percorrenza totale, compresa una sosta ristoratrice, di circa 2 ore.

Dal monte Pradafitta, per cresta, possiamo raggiungere il valico con il Monte Serano e quindi salire sulla cima di quest’ultimo, costellata di ripetitori radio/televisivi.
In circa 20 minuti di cammino ci possiamo collegare, pertanto, agli itinerari n. 12.2 e n. 12.3 della traversata (vedasi descrizione), per compiere una magnifica escursione, peraltro piuttosto lunga e un po’ faticosa.

Download itinerario

L’itinerario può essere scaricato per utilizzarlo con i dispositivi GPS, le applicazioni GPS dei dispositivi Android, iOS, ecc., e per elaborarlo con i più diffusi software GIS.

Variante di ritorno Itinerario 8.1: Variante del beato Ventura

Questo itinerario (variante n. 8.1) ci è stato indicato dal sig. Gasperini, già Presidente pro-tempore della Università Agraria di Pigge, e ci è stato suggerito dall’avvocato Carlo Zenobi, storico di Trevi, recentemente scomparso che ricordiamo con grande affetto.

Dal Rifugio di Pigge prendiamo la traccia di sentiero che si snoda verso S e quindi SW, seguendo la dorsale calcarea che si protende dal rifugetto in direzione del Convento. La vegetazione arbustiva che si sta sviluppando impedisce a tratti la perfetta visione del tracciato. Dopo circa 450 metri, giungiamo ad uno sperone roccioso con un sasso che riporta, dipinta con vernice rossa, una piccola croce. Intorno i segni inequivocabili dell’incendio che ha distrutto gran parte del patrimonio boschivo di questa zona. A sinistra dello “scoglio”, posto ad una quota di circa m 795 – 800 s.l.m., cerchiamo di individuare un sentierino che si spinge, quasi in piano, verso NE, costeggiando la costa montuosa, in destra idrografica del Fosso di San Marco.
Individuatane la traccia, il sentiero diviene progressivamente più evidente e in pochi minuti ci conduce ad un antico eremo di cui si conservano ancora interessanti vestigia. Più precisamente, per raggiungere l’antico luogo di culto, arrivati ad un bivio, dobbiamo scendere un poco, ponendo attenzione in tutta la zona, specie se con noi ci sono dei bambini, in quanto la pendice montuosa è assai scoscesa. All’eremo si accede con 5 piccoli gradini; alzando gli occhi possiamo osservare una moderna immagine del Beato, a figura intera: un bassorilievo su lastra grigia. Dell’antica struttura è ancora ben evidente, sulla destra, una porzione della bassa volta.
Torniamo indietro e ripercorriamo il cammino compiuto sino al già ricordato bivio.
Da qui prendiamo verso destra. In breve ci troviamo alla base di una parete rocciosa, con strati sottili assai fratturati.
Questa si presenta un poco incavata e porta ancora i segni di due fori dove, probabilmente, si inserivano i pali che reggevano il tetto e la struttura della capanna ove soggiornarono gli eremiti. Ancor meno di un antro.
Proseguiamo con questo sentierino verso settentrione finché non svolta a sinistra, inerpicandosi ripidamente. Noi invece proseguiamo dritti ed in breve raggiungiamo un’evidente strada forestale. Se la prendiamo a sinistra, ci ritroviamo in breve al rifugio dell’Università Agraria di Pigge.
Se voltiamo a destra, superiamo un primo impluvio naturale, pervenendo, quindi, al fosso principale, denominato di San Marco. Scendiamo ripidamente lungo l’alveo e, con un dislivello in discesa di circa 90 metri, percorso in meno di 10 minuti, raggiungiamo la Sorgente di San Marco (posta circa alla quota di m 725 s.l.m.). L’opera di captazione, che evidenzia esternamente un recente restauro, è posta all’incrocio tra il corso d’acqua ed una stradina sterrata.
Proseguiamo lungo la strada sterrata e, in poco tempo, raggiungiamo il percorso già descritto con l’itinerario 1. Lo potremo seguire sino al paese di Pigge o, volendo, sino a Bovara, Trevi, Torre di Matigge

II Variante dal rifugio Casette di Pigge

Dal rifugio Casetta di Pigge andiamo in discesa lungo la sterrata.

Una deviazione a sinistra ci consente di raggiungere un altro dei piccoli invasi artificiali realizzati dal Consorzio della Bonificazione Umbra di Spoleto, nell’ambito della campagna contro gli incendi boschivi.
Ritornati sulla strada principale, continuiamo a discendere. Dopo 900-950 m circa dal rifugio, raggiungiamo il bivio con il sentiero per Sant’Arcangelo, che si snoda alla destra della strada principale. Noi, invece, continuiamo per questa in discesa. Da qui il nostro cammino viene a coincidere esattamente con quello descritto nell’Itinerario 01 ‘Trevi 4 passi’, fino a Pigge o, volendo, sino a Bovara, Trevi, Torre di Matigge.
In alternativa possiamo anche scegliere di girare verso destra per Sant’ Arcangelo, raggiungere l’antica chiesa e con l’Itinerario 09 ‘Trevi 4 passi’, percorso in senso contrario rispetto a quanto descritto in questa nostra guida, ritornare a Costa San Paolo.

Suggeriamo anche un percorso di circa 3 ore e 30 minuti (con partenza e ritorno a Costa San Paolo).
Con una parte dell’itinerario n. 8 arriviamo al Rifugio Casetta di Pigge, quindi con la variante n. 8.1 andiamo a scoprire i luoghi del romitaggio del Beato Ventura.
Ritorniamo, infine, a Costa San Paolo con lo stesso itinerario.
In alcuni tratti di questo percorso è necessario porre particolare attenzione, specie se siamo in compagnia di bambini, in quanto la costa è scoscesa.

Prima di intraprendere ogni nuovo cammino, ti invitiamo a leggere le 'AVVERTENZE PER L’USO DEI PERCORSI PROPOSTI'.

Il modello di rappresentazione dell'itinerario derivante da Google Maps sopra visualizzata può differire nella lunghezza rispetto a quanto rilevato sul terreno. Per questo ti invitiamo a fare riferimento ai dati tecnici della scheda.

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